IL PANE: UN BENE PREZIOSO
Nel post un video con immagini di Agricerbarin, Azienda di famiglia che si occupa di cereali e produce energia dal sole. Oggi 1 chilo di pane comune (farina di grano tenero) nelle varie Città costa da 4 a 5 euro, con prezzi diversi nelle varie Città. Trasformato (1€ = 1936,279 lire) 1 chilo di pane costa da 8 a 10.000 lire. Nell’immagine ho messo il dritto e rovescio di una moneta di 2 lire con i simboli della spiga di grano e del contadino intento ad arare. È stata coniata nel 1947. Nel 1935, quando sono nato, un chilo di pane costava 1,7 lire. Allora un manovale guadagnava 7 lire al giorno e gli operai (che avevano la fortuna di avere un lavoro) arrivavano a 200 lire al mese e la povertà era molto diffusa. “Nel corso della Seconda guerra mondiale una delle misure che fin da subito toccò la popolazione civile fu quella del razionamento. In Italia fin dall’agosto1939, quasi un anno prima dell’ingresso nel conflitto, il regime fascista aveva emanato una serie di provvedimenti relativi alla distribuzione dei generi alimentari. La legge del 6 maggio 1940 – un mese prima della dichiarazione di guerra – introdusse la carta annonaria: una tessera personale, diversa a seconda di età e condizione (malati, lavoratori dell'industria, bambini…), che disponeva il quantitativo massimo di prodotti che ciascuno poteva acquistare e consumare. I bollini venivano timbrati e ritagliati dai venditori, che in cambio distribuivano i quantitativi di merce corrispondente. Con il passare del tempo, le dosi di generi alimentari, stoffe e saponi furono ridotte, mentre i prezzi crebbero vertiginosamente, incoraggiando la diffusione della borsa nera, un mercato parallelo con prezzi ancora più spaventosi, ma che almeno permetteva di ottenere dosi superiori a quelle ridottissime garantite dallo stato. Le tessere rimasero in vigore fino al 1949, quattro anni dopo la fine del conflitto.” ( https://www.storicang.it/.../razionamenti-e-tessere...) Nel 1950 un chilo di pane costava 100 lire, un litro di latte 75 lire, un chilo di pasta 130 lire, un chilo di riso 120 lire, un chilo di carne 800 lire; con 20 lire, si prendeva il tram, con 30 lire una tazzina di caffè al bar e con 100 lire, in città, si poteva andare al cinema. Oggi 1 chilo di pane costa da 4 a 5 euro, con prezzi diversi nelle varie Città. Trasformato (1€ = 1936,279 lire) 1 chilo di pane costa da 8.000 a 10.000 lire. ASSURDO !!!!! In internet ci sono migliaia di post nei quali ci sono i prezzi per le varie confezioni di farina tipo 0 (zero) peso: 1 chilo, 5 chili, 25 chili, 1 quintale, 1 tonnellata. Non è facile determinare un prezzo, ma fatti alcuni raffronti sembra che il prezzo in chili sia di circa 1 euro. Da 1 chilo di farina si ottiene circa 1 chilo e 20 grammi di pane. Non sono in grado di determinare i costi artigianali o industriali per produrre il pane, ma ritengo sia esagerato il prezzo finale del pane per i consumatori. Ciò lo affermo in quanto nel 1950 ho aiutato il papà Lino nella prodizione del pane. La produzione giornaliera e la vendita diretta al dettaglio di 150-200 chili rappresentava un buon obiettivo per mantenere una famiglia di 5 persone. I tempi sono cambiati, allora non c’era la pubblicità, non erano necessari i rappresentanti e gli agenti di commercio gli “sponsor” e le tangenti. Per qualsiasi altro prodotto vale il medesimo ragionamento. Lo chiamiamo progresso, ma nella realtà è un regresso rispetto al passato. Pino Schiesari – ex bancario ed ex Giudice di PaceIL PANE È IL LIEVITO DELLA VITA
P A N E
IL PANE È IL LIEVITO DELLA VITA
LA STORIA DEL PANE DALL'ANTICHITA'
Il Lievito Madre
Il pane ha origini antichissime e affonda le sue radici nell’antico Egitto, dove diversi geroglifici ne testimoniano la produzione addirittura nel 3500 a.C. Gli Egizi erano molto fantasiosi ed infatti producevano pani di varie tipologie: tondi, bucati al centro, a forma di piramide o di animali. Le prime forme di panificazione vennero poi trasmesse al popolo ebraico che diedero a questo alimento un notevole significato religioso. Anche nell’antica Grecia il pane era un elemento essenziale e divenne addirittura un oggetto di culto. Demetra, la Madre Terra, era la dea del pane al quale gli antichi Greci erano molto devoti.
Nell’antica Roma il pane veniva cotto sia nei forni privati, come quelli trovati a Pompei, che in forni pubblici. Sembra che il primo negozio di pane dell’antica Roma nacque nel 15 a.C. ed un’intera via fu dedicata a questo prezioso alimento col nome di “Panisperna”presente ancora oggi.
Nel periodo del Medioevo, in concomitanza con la diffusione sempre più ampia del cristianesimo, il pane divenne un oggetto strettamente collegato alla cristianità. Nello specifico rappresentava il simbolo della nutrizione umana, come indicato nella preghiera “Padre Nostro”, ed era considerato addirittura taumaturgico. Il pane bianco di frumento era più pregiato e quindi consumato prevalentemente dai nobili. Il popolo si “accontentava” invece del più semplice pane d’avena o di crusca.
Il pane è giunto fino ai giorni nostri ed in Italia esistono oltre 250 tipologie. Volendo fare una sorta di mappatura del pane in Italia si può partire dal pan ner della Val d’Aosta dal sapore forte e leggermente acidulo, passando per la michetta lombarda, la focaccia genovese e la biova piemontese. Il Nord-est Italia offre la biga friulana, il bovolo veneto ed il Chifel trentino. Al centro troneggia la famosissima piadina romagnola alla quale si affiancano la maremma toscana, la crescia marchigiana ed il parruozzo abruzzese e molisano. Spostandoci verso Sud troviamo il delizioso e croccante pane cafone napoletano, il pane di Altamura IGP, la pitta calabrese ed il pane di Matera IGP. Rispondono presente all’appello anche le isole con il pane casarau sardo e la mafalda siciliana.
(https://casapane.com/la-storia-del-pane-dallantichita-ad-oggi/)
Solo due ingredienti
semplici, come acqua e farina, possono trasformarsi in qualcosa di veramente
straordinario: il lievito madre. Chiamato anche pasta acida, o pasta madre
questo composto viene nutrito regolarmente per dar inizio ad una vera e propria
magia, che permetterà ai lievitati, sia dolci che salati, di crescere
lentamente e nel modo giusto.
Necessita dedicare tempo al
lievito, e le giuste "coccole", senza fretta per dar vita a questa
meravigliosa trasformazione.
La pasta madre solida, che
necessita di maggiori cure è quella che permette di ottenere il massimo
risultato nelle lievitazioni più lunghe e articolate, come nel caso del
panettone o della colomba.
***
Di
seguito il link dal quale abbiamo riportato da Internet e dove trovare le informazioni
sul come realizzare i prodotti da forno da ottenere con il lievito madre:
https://ricette.giallozafferano.it/Lievito-madre.html
Treccine con lievito madre
Focaccia integrale con lievito madre
Pane con lievito madre
Pizza con lievito madre
Cornetti con lievito madre
CEREALI CON RITMO E CALORE
CEREALI CON RITMO E CALORE
Un video ispirato dalle buffe immagini di cereali dell’archivio “Alamy” della rete internet, condito con musica ritmica che trasmette energia e calore contenuta negli alimenti stessi.
AGRI-CER BARIN - CITTADELLA - GRANO, MAIS , SOIA
AGRI-CER BARIN - CITTADELLA
GRANO, MAIS, SOIA
RIEPILOGO IMMAGINI COSTRUITE IN 3D
LA SOIA - RACCONTI VERDI - RAIPLAY
ALLA RICERCA DEL RAMO D'ORO
RACCONTO VERDE IN RAIPLAY
LA SOIA
Una chiara e sintetica presentazione della soia della giornalista Alessandra Viola.
Non solo benefici anche problemi.
La maggior parte della produzione è destinata all'allevamento del bestiame, in piccola parte all'alimentazione umana.
La produzione di soia è tra le cause principali di deforestazione nei paesi tropicali.
Il successo della soia si deve alla ricchezza di proteine.
Da questo legume si producono anche farine, oli, “latte”, alimenti vegetali, additivi, biocarburanti.
LA SOIA NELLA RETE INTERNET
LA SOIA NON È UN CEREALE
Soia: cos’è e a che serve, proprietà, benefici e idee per gustarla
È UN LEGUME
Un breve video con immagini dalla Rete internet
Nei post precedenti
abbiamo parlato di grano e mais, mentre in questo post parliamo della soia, l’altro
prodotto agricolo coltivato in grande quantità, lavorato (essiccato) nei nostri
impianti e conservato nei magazzini per essere consegnato alle industrie che lo
trasformano negli altri prodotti alimentari.
La soia è una pianta
leguminosa le cui parti edibili sono ricche di proteine e fitoestrogeni e
povere di colesterolo, dunque utili alleate nella prevenzione delle malattie
cardiovascolari. Inoltre, fornisce un considerevole apporto proteico,
soprattutto se paragonata ad altri legumi come i fagioli, i ceci e le
lenticchie. I semi di soia e la farina che se ne ricava contengono infatti ben
36 g di proteine per 100 g. Questo la rende un’ottima alternativa da gustare
per chi desidera ridurre o eliminare il consumo di proteine animali.
Dalla Rete Internet
scegliamo l’impostazione che a questo argomento ha dato il sito MELA ROSSA in
un articolo di Lorenzo Traversetti.
La soia o soja (il cui nome scientifico
è Glycine max) è una pianta erbacea della famiglia delle
leguminose originaria dell’Asia orientale, quindi a tutti gli effetti è un legume.
E’ uno dei prodotti più coltivati al
mondo e la maggior parte della sua produzione
è destinata all’alimentazione degli animali, mentre una parte è impiegata anche
come fertilizzante e per usi industriali, essendo una pianta in grado di
fissare con alta efficienza, sia l’azoto che il fosforo inorganico.
Grazie al suo profilo nutrizionale e
organolettico, in Cina la soia è un pilastro
dell’alimentazione ed è considerata come uno dei cinque “cibi
sacri” insieme al riso, al grano, l’orzo e il miglio.
Tipi di soia: verde, rossa e gialla
Oltre alla soia
gialla esistono anche quella verde, nera, rossa e gli edamame, i baccelli di soia.
La soia
gialla è la più conosciuta e coltivata. Dalla sua lavorazione derivano
prodotti come:
§
Tofu.
§
Tempeh.
§
Salse.
§
Gelati e dessert.
Invece, quella verde, chiamata anche
fagiolo mung o fagiolo azuki verde, è particolarmente ricca
di aminoacidi essenziali. Grazie alle piccole dimensioni, è la più utilizzata
per la produzione dei germogli di soia.
Quella rossa, o fagiolo
azuki rosso, oltre che per zuppe e contorni è tradizionalmente utilizzata nella cucina
cinese per la preparazione di dolci.
La soia
nera è la più pregiata e viene utilizzata nella medicina
tradizionale cinese per stimolare
le funzioni dei reni e del fegato.
Infine, c’è la soia edamame, allungata e di
colore verde brillante, si consuma cotta al vapore con tutto il baccello.
Valori nutrizionali della soia
E’ una fonte di proteine (il 36%), di glucidi (il 30%), di lipidi (il 19%), inoltre,
abbondano anche i sali
minerali come ferro, magnesio, fosforo e potassio.
E’ anche ricca di vitamine e
messa a confronto con tutti gli altri legumi, la quantità di proteine per 100
grammi è di molto superiore e questa caratteristica
rende questo legume ottimo come alternativa alle proteine animali, per
sostituire o diminuire il loro consumo.
Basta pensare al fatto che il
contenuto proteico di 100 g di soia corrisponde, più o meno, a quello di 100 g
di carne o pesce magro.
Apporta otto aminoacidi essenziali che il nostro
corpo non è in grado di sintetizzare ed è povera di miotina, ma contiene lisina
e leucina e percentuali alte di triptofano, precursore della serotonina e
melatonina.
Una componente importante della soia è la leticina di soia, un alimento multienergetico con
importanti proprietà anticolesterolo, spesso
utilizzato in cucina come addensante.
Semi di soia: valori nutrizionali per 100 g
Benefici della soia
La soia è un alimento che apporta non
pochi benefici per la salute. E’ una fonte eccellente di proteine, contiene
fitoestrogeni che possono aiutare a mantenere l’equilibrio ormonale nelle donne
durante la menopausa.
Gli acidi
grassi polinsaturi che contiene, come l’acido linoleico e l’acido alfa-linolenico,
favoriscono poi la salute del cuore. Inoltre, la soia è un’alternativa
sostenibile alle proteine animali, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale
della produzione alimentare.
Consumare questo alimento può anche
aiutare la gestione del peso grazie alla sua ricchezza di fibre alimentari, che favorisce una sensazione di
sazietà.
Anticolesterolo e benefici per la salute del cuore
Ma i benefici
che offrono i semi di questa pianta asiatica non finiscono qui. Oltre ad
occupare un posto rilevante nella prevenzione del tumore, gli isoflavoni
presenti nella soia riducono anche i rischi di incorrere in
malattie cardiovascolari.
Inoltre, grazie
al suo alto contenuto di fosfolipidi insaturi, è in grado anche di determinare un
abbassamento del colesterolo totale e del colesterolo
LDL (quello “cattivo”).
I benefici che questo legume ha sul
colesterolo e sulle LDL portano anche una riduzione, di almeno il 20%,
del rischio di malattie cardiache.
Regolarità intestinale e controllo della glicemia
Come gli altri legumi, è
un’alleata della regolarità intestinale grazie al suo contenuto di fibre
alimentari.
Infatti, la
presenza di fibre, insieme ad un contenuto di grassi per lo più polinsaturi, la
rende anche un prezioso aiuto per tenere sotto controllo i
valori di glicemia e
colesterolo (anche per la presenza della lecitina).
Alleata in menopausa
La soia è
molto utile in menopausa grazie alla presenza degli isoflavoni, fitoestrogeni che
vanno a compensare il naturale calo degli estrogeni tipico di questa
fase della vita della donna e che, per questo, contribuiscono ad alleviare i
sintomi della menopausa, in particolare le vampate di calore.
Infatti, questo legume offre
al nostro organismo minerali fondamentali e vitamine.
Grazie a questo mix di nutrienti e
soprattutto alla presenza del calcio in grandi quantità, la soia
aiuta la mineralizzazione delle ossa rivelandosi utile anche per la prevenzione
dell’osteoporosi.
Infatti, l’osteoporosi
è una patologia cronica, caratterizzata dalla demineralizzazione ossea, che
può colpire le donne in menopausa.
Suggeriamo di continuare la lettura aprendo il link:
LO SPETTACOLO DEL GIGANTESCO MAIS
LO SPETTACOLO DEL GIGANTESTO MAIS
È vero è proprio uno spettacole guardare queste gigantesche piante
ed il frutto che esse danno all'umanità.
Sono alte come o più dell'uomo
quasi a voler competere con lo stesso.
È grazie ai suoi frutti che otteniamo tanta energia per vivere a lungo.
Ci sfamano con i loro chicchi
anche quando non sono trasformati in farina
con la quale facciamo la polenta.
Con la spremitura otteniamo l'olio di mais
e con la fermentazione e distillazione
otteniamo le bevande alcoliche come bourbon e whisky.
Il mais trova anche utilizzo nell'industria chimica.