GLI ITALIANI SEMPRE PIU' POVERI
E LA DIETA MEDITERRANEA SEMPRE PIU' LONTANA
LA DIETA MEDITERRANEA
Giornata mondiale dell’alimentazione, solo il 5% degli adulti italiani
segue pienamente la dieta mediterranea - un articolo dell’Istituto Superiore di Sanità
Pubblicato 15/10/2024
La dieta mediterranea è un modello alimentare
sostenibile e sano, che però solo in pochi casi viene seguito dagli italiani in
modo completo. A mostrare un’ottima aderenza è solo il 5% degli adulti, mentre
la stragrande maggioranza si attesta su un livello moderato.
Questi i dati principali di un’indagine denominata
Arianna (Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia), condotta dall’Istituto
Superiore di Sanità, diffusi in occasione della giornata mondiale
dell’alimentazione del 16 ottobre e pubblicati recentemente sulla rivista Frontiers in Nutrition.
“Oggi l’aderenza alla dieta mediterranea è sempre più
bassa- sottolinea Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie
cardiovascolari, dismetaboliche e dell'invecchiamento dell’Iss-. La recente
letteratura scientifica, infatti, mostra un generale allontanamento dai modelli
alimentari tradizionali nelle popolazioni mediterranee, compresa quella
italiana, e un’aderenza alla dieta mediterranea da bassa a moderata nei Paesi
del Mediterraneo negli ultimi 10 anni. Con i fenomeni dell’urbanizzazione e
dell’industrializzazione, infatti, si è assistito ad una vera e propria
transizione nutrizionale, caratterizzata da un discostamento sempre più
evidente da tale modello dietetico e, al contempo, un’‘occidentalizzazione’
delle abitudini alimentari. A confermare tale quadro a livello nazionale
sono i risultati del progetto Arianna”.
Il progetto Arianna, le donne più
attente ai dettami della dieta mediterranea
L’indagine ha visto la partecipazione di 3.732 adulti
volontari, di cui l'87,7% (3.273) erano donne e il 71,3% aveva un'età compresa
tra i 17 e i 40 anni. La maggior parte degli intervistati (83,8%) mostrava
un’aderenza moderata alla dieta mediterranea, mentre l’11,3% una bassa
aderenza. Soltanto il 5% riportava un’ottima aderenza. Le analisi
condotte hanno, inoltre, consentito di individuare nel sesso femminile, in
un’età inferiore ai 40 anni, nell’essere studenti o privi di occupazione e nel
seguire una dieta vegana e vegetariana le caratteristiche di una maggiore
aderenza a questo modello alimentare.
In particolare, per le donne gli esperti ipotizzano
che ciò che sia dovuto a una maggiore attenzione e a maggiori conoscenze
sull’alimentazione rispetto agli uomini, mentre il risultato relativo ai
vegetariani e vegani è legato al prevalente o esclusivo consumo di alimenti di
origine vegetale, predominanti nel modello mediterraneo.
Emerge poi dalla ricerca un aspetto legato alla scarsa
aderenza alla dieta mediterranea da parte di chi lavora, a tempo pieno e
parziale, in quanto trascorrendo più tempo fuori casa ha meno momenti a
disposizione per la preparazione dei pasti.
La dieta mediterranea, varietà e
stagionalità
La dieta mediterranea è un modello alimentare, basato
su varietà e stagionalità, caratterizzato da un elevato apporto di frutta e
verdura, cereali (specie se integrali), legumi, olio d’oliva e frutta secca; da
un moderato consumo di pesce, carne bianca, uova, latte e derivati e, infine,
da un consumo limitato di carne rossa, carne processata e dolciumi. Il modello
mediterraneo si accompagna anche ad abitudini e stili di vita caratterizzati da
convivialità, frugalità e condivisione dei pasti, rispetto per il territorio e
la biodiversità, stretto legame tra produzione delle materie prime e
tradizione.
La giornata mondiale dell’alimentazione,
2,8 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso ad un’alimentazione
adeguata ai loro fabbisogni
Come ricorda la Fao, Organizzazione delle Nazioni
Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, in occasione della giornata mondiale
dell’alimentazione il diritto al cibo è un diritto umano fondamentale, sancito
a livello internazionale. Assicurare unicamente un’adeguata assunzione
energetica per la sopravvivenza non è sufficiente. Riconoscere tale diritto,
infatti, implica anche garantire un’alimentazione bilanciata, caratterizzata da
un’ampia varietà di alimenti, facilmente accessibili e sicuri, in grado di
fornire tutti i nutrienti necessari. Tuttavia, oggi nel mondo circa 2,8
miliardi di persone non hanno accesso ad un’alimentazione adeguata ai propri
fabbisogni per condurre una vita in salute.
“Una delle più grandi sfide del nostro tempo è
rappresentata dalla coesistenza di varie forme di malnutrizione, tanto da
costituire un triplo onere per l’uomo (il cosiddetto triple burden of
malnutrition)- conclude Marco Silano-. Negli ultimi decenni si è assistito ad
un rapido incremento della malnutrizione per eccesso, con la conseguente
crescente insorgenza di malattie croniche non trasmissibili e mortalità per
tutte le cause. Infatti, in tutto il mondo, circa 2,5 miliardi di adulti e 37
milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni sono in sovrappeso. D’altro
canto, alla luce del delicato momento storico dettato dai conflitti armati in
corso, il numero di persone afflitte da privazione cronica di cibo è in
aumento, tanto che la malnutrizione per difetto rappresenta ancora oggi un
problema drammatico. Al contempo, si registrano circa 1,6 miliardi di donne e
bambini che soffrono della cosiddetta “fame nascosta”, una terza forma di
malnutrizione per carenza di micronutrienti (vitamine e minerali) che, sebbene
non risulti così evidente come le prime due, impedisce di condurre una vita sana”.
Gli Italiani sono sempre più poveri, e la dieta mediterranea è sempre più lontana
In Italia i cosiddetti "poveri alimentari" continuano ad
aumentare; e la dieta mediterranea è seguita da sempre meno individui. Ma che
sta succedendo?
Dal sito internet
DISSAPORE – articolo di di Luca
Venturino / 18 Ottobre 2024
Dov’è la dieta
mediterranea? Spesso e volentieri nel cestino, e ancora più sovente negli scaffali o nei banchi
di turno. Il quinto rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid restituisce
un quadro piuttosto inquietante, con gli Italiani che sono complessivamente più poveri e soprattutto sempre più distanti da quel regime
alimentare che siamo convinti di padroneggiare quasi per dono divino.
Parola ai numeri, dunque. Nel 2023 sono 4,9 milioni gli Italiani – l‘8,4% della popolazione over 16 – che non hanno potuto
permettersi un pasto completo ogni due giorni; mentre 2,9 milioni di Italiani (il
5,8%) non si è potuto permettere di mangiare fuori casa con parenti o amici almeno una volta al mese. E i dati,
è bene notarlo, sono in
crescita.
La deprivazione
alimentare materiale, precisa ActionAid, significa l’impossibilità di
fare un pasto completo con carne, pollo, pesce o un equivalente di origine
vegetale una volta ogni due giorni; mentre quella sociale è – come suggerisce il nome – il non potersi permettere
di mangiare fuori casa con amici o parenti almeno una volta al mese. E come se
la cava l’Italia?
Nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022 a deprivazione alimentare materiale era scesa dal 9,9% al 7,5%, mentre quella sociale dal 6,9% al
4,8%: la lettura proposta da ActionAid è che tale contrazione, avvenuta per di
più in un periodo di congiuntura economica evidentemente difficile, sia stata mossa anche e soprattutto da misure
come il Reddito
di cittadinanza. Sapete, quel grande ostacolo che impediva ai ristoratori di trovare
personale. Ma com’è cambiata, la musica, nel 2023?
In
peggio, a dire il vero. La
diffusione di entrambe è aumentata di circa 1 punto percentuale, raggiungendo
l’8,4% – 4,9 milioni di persone sopra i 16 anni – per la deprivazione materiale
e per quella sociale il 5,8% – 2,9 milioni di italiani.
Nello stesso lasso temporale
(2019-23) il numero di chi riceve aiuti alimentari Fead
(Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti) tramite enti del terzo settore
dislocati in tutta Italia è aumentato del 40%, passando
da 2,08 milioni a quasi 2,91 milioni di beneficiari. E la dieta mediterranea?
Secondo l’indagine “Arianna”,
recentemente condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il problema
della scarsa qualità della nutrizione riguarda
sempre più Italiani: appena il 5% degli
abitanti dello Stivale, di fatto, segue la dieta mediterranea.
A tal
proposito sarebbe anche opportuno ricordare che l’Italia ha la maglia nera in Europa per quanto
riguarda l’obesità infantile: forse continuare a tenere la testa convenientemente sotto la terra, convincendoci che a noialtri che cresciamo a pasta
al sugo i problemi di peso non riguardano e che il
resto del mondo non sia in grado di cucinare, non è la migliore delle idee.
***
PER COMPLETARE L’ARGOMENTO HO SOTTOPOSTO L’ARGOMENTO A COPILOT – MICROSOFT EDGE -
LA DOMANDA:
“La dieta mediterranea è veramente stata seguita o è stata inventata?”
La risposta
La dieta mediterranea è un modello alimentare tradizionale dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, come Italia, Grecia e Spagna. È caratterizzata da un alto consumo di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce, olio d'oliva e una moderata quantità di vino rosso. Questo stile alimentare è stato associato a numerosi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro.
La dieta mediterranea non è stata "inventata" nel senso tradizionale, ma è stata osservata e studiata da nutrizionisti e scienziati a partire dagli anni '50. Il termine "dieta mediterranea" è stato coniato dal fisiologo americano Ancel Keys, che ha condotto studi epidemiologici per capire perché le popolazioni del Mediterraneo avessero tassi di malattie cardiache più bassi rispetto ad altre regioni del mondo. I risultati dei suoi studi hanno portato alla promozione di questo modello alimentare come uno dei più sani al mondo.
In sintesi, la dieta mediterranea è un modello alimentare tradizionale che è stato seguito per secoli, e la sua promozione come dieta salutare è basata su solide evidenze scientifiche.
La mia richiesta di chiarimento:
Perchè allora le statistiche dimostrano che in Italia solo il 5% seque la dieta mediterranea
Ottima domanda! Nonostante la dieta mediterranea sia riconosciuta come uno dei modelli alimentari più sani al mondo, solo una piccola percentuale di italiani la segue pienamente. Ci sono diverse ragioni per questo fenomeno:
- Transizione nutrizionale: Con l'urbanizzazione e l'industrializzazione, le abitudini alimentari tradizionali sono state sostituite da modelli alimentari più occidentali, caratterizzati da un maggiore consumo di cibi processati e fast food2.
- Tempo e praticità: Molte persone trovano difficile seguire la dieta mediterranea a causa della mancanza di tempo per preparare pasti freschi e bilanciati. Chi lavora a tempo pieno spesso opta per pasti veloci e meno salutari.
- Conoscenza e consapevolezza: Non tutti conoscono bene le regole e i benefici della dieta mediterranea. C'è una mancanza di educazione alimentare che porta le persone a non seguire correttamente questo modello.
- Preferenze alimentari: Le preferenze personali e culturali possono influenzare le scelte alimentari. Alcuni potrebbero preferire cibi più ricchi di grassi e zuccheri rispetto agli alimenti tipici della dieta mediterranea.
Nonostante queste sfide, è importante continuare a promuovere i benefici della dieta mediterranea e incoraggiare le persone a integrarla nelle loro vite quotidiane. Se hai altre domande o vuoi approfondire qualche aspetto specifico, sono qui per aiutarti!
Ulteriore domanda:
Nell'enciclopedia TRECCANI c'è una lunga disquisizione sull'argomento Dieta Mediterranea a cura di Vito Teti. Titolo: PARADOSSI DI UN MODELLO ALIMENTARE
COPILOT:
Sì, ho trovato l'articolo di Vito Teti intitolato "Paradossi di un modello alimentare" sull'enciclopedia Treccani. Teti esplora la complessità della dieta mediterranea, discutendo come essa sia diventata un modello alimentare ideale, ma anche come sia stata soggetta a interpretazioni e mitizzazioni nel corso del tempo. L'articolo analizza le origini storiche della dieta, il suo sviluppo e la sua promozione come regime alimentare salutare, mettendo in luce i paradossi e le contraddizioni che emergono quando si cerca di unificare le diverse tradizioni alimentari del Mediterraneo sotto un unico modello.