È IL GRANO O IL FRUMENTO? CHE CI DA L'ENERGIA

 

È IL GRANO O IL FRUMENTO? 

CHE CI DA L'ENERGIA


Proponiamo la visione di un fantastico video

nel quale abbiamo inserito immagini che nel mese di Giugno

notiamo nei campi coltivati ai lati delle strade delle nostre campagne.

Sono visioni che non possono stupire. Protagonista il sole all'orizzonte,

i cui raggi sono essenziali per la maturazione delle spighe.  

Il video inizia con una immmagine nella quale figura un gigante e

divertente "Punto Interrogativo", con un omino che si interroga

come chiamare quelle spighe dorate, frutto terminale delle esili piante.

Termina con immagini che mostrano come avveniva la raccolta

nel passato e come si sono evoluti gli strumenti attuali.

Dopo il video dettagliate descrizioni contenute in un articolo, 

condiviso dal sito Internet MELA ROSSA, pubblicato lo scorso anno.

IL VIDEO


Il grano, o frumento, è un cereale della famiglia delle graminacee e del genere botanico Triticum. Del frumento interessano le cariossidi che, macinate, forniscono la farina. Delle due tipologie più coltivate, il grano tenero è più adatto per la panificazione, essendo ricco di proteine, o glutine. Invece il frumento duro, contenente più amidi, si presta meglio per la trasformazione in pasta.

Con 320 calorie per etto, il frumento è fonte di carboidrati energetici, proteine, vitamine e oligoelementi. I derivati, specialmente integrali, devono far parte della dieta che richiede il 45-60% di carboidrati complessi.

In cucina, le farine in Italia devono provenire unicamente dal grano tenero. La farina raffinata, 00, andrebbe usata per dolci e paste fini. Invece, I tipi 1 e 2, con una piccola percentuale di fibra, e l’integrale sono idonei per composti rustici.


·         Frumento: che cos’è.  Che differenza c'è tra frumento e grano

Il frumento è un cereale della famiglia delle Graminacee che appartiene al genere botanico Triticum, da cui il nome “tritico” o tritato.

Ma grano e frumento sono la stessa cosa? In realtà, i due termini sono spesso usati come sinonimi, poiché il grano è una coltura cerealicola e il “frumento” si riferisce a una delle specie di grano più comuni. Tuttavia, c’è una sottile differenza tra i due.

La parola “grano” si riferisce a un gruppo di colture cerealicole che appartiene al genere Triticum che include diverse specie, tra cui il frumento comune (Triticum aestivum), il frumento duro (Triticum durum), il farro (Triticum dicoccum) e altre.

Il frumento, invece, è una varietà specifica di grano, il più coltivato per la produzione di farina per fare il pane. Il frumento comune (Triticum aestivum) è il tipo più diffuso, ma ci sono anche altre specie come il frumento duro (Triticum durum), che è spesso utilizzato per la produzione della pasta.

Insomma, il grano comprende diverse varietà, mentre il frumento si riferisce specificamente a una delle specie di grano ed è la coltura più importante a livello mondiale per la produzione di alimenti come pane e pasta.

Caratterizzato dalla spiga a lungo stelo, il frumento spunta fitto nei campi, formando le messi dorate, raccolte poi in covoni. La spiga incorpora le cariossidi, ovvero i chicchi, che hanno una struttura complessa composta da diverse parti:

§  Germoglio (o embrione): è la parte del chicco da cui si sviluppa la nuova pianta, cioè il germe di grano, posto dentro il chicco.

§  Endosperma: è la porzione più grande del chicco ed è ricca di amido. Fornisce la principale fonte di energia per la pianta in via di sviluppo.

§  Tegumento esterno: il chicco è avvolto da strati esterni che contengono fibre, vitamine e minerali.

§  Crusca: è la parte più esterna del chicco ed è ricca di fibre e nutrienti.

§  Colletto: è la zona di unione tra il chicco di grano e la pianta madre.

Quando il chicco è macinato per produrre farina, di solito si utilizza principalmente la parte interna (endosperma), ma alcuni tipi di farina integrale includono anche parti del tegumento per una maggiore quantità di fibre e nutrienti.

Tipologie di grani

Grani antichi

I grani antichi sono una varietà di cereali coltivate da secoli e che mantengono le loro caratteristiche genetiche associate spesso a dei benefici nutrizionali.

Rispetto alle moderne varietà di grano, quelli antichi tendono ad avere una composizione nutrizionale più ricca, con proteine, fibre, vitamine e minerali ad alto valore biologico.

La resistenza di queste piante alle malattie e la capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche contribuiscono poi alla loro crescente popolarità.

Inoltre, l’utilizzo dei grani antichi promuove la biodiversità agricola e sostiene pratiche agricole tradizionali.

Grano duro e tenero

Le due tipologie, le uniche che per legge in Italia rappresentano il frumento, sono specie distinte, per struttura e destinazione alimentare. Le difformità tra i due tipi di grano sono dovute a una composizione diversa del seme, più o meno proteico.

La più importante differenza risiede nella quantità e qualità del glutine che è più abbondante e tenace nel grano duro. Il frumento duro, coltivato più al Sud, è formato da una spiga tozza, con chicchi grossi e pesanti, di colore dorato.

Alla frantumazione, il grano duro diventa vitreo, non farinoso, e dà origine a semola e semolati, con granuli grossi e spigolosi. Questi derivati vengono utilizzati per la produzione di paste alimentari, ma anche del pane di grano duro, come il pane di Altamura.

Invece, il frumento tenero, concentrato nelle pianure del Settentrione, ha una spiga sottile, con chicchi piccoli e leggeri, di color giallo-arancione.


Con la molitura, il grano tenero assume una consistenza fragile e farinosa da cui deriva la farina, con granuli sottili e tondi. Le farine, di diversi tipi, sono adatte per la panificazione e i prodotti da forno, tra cui grissini e biscotti.

Frumento integrale 

Nel prodotto integrale, la fibra è ben rappresentata e molto utile all’intestino. La crusca del grano, infatti, che passa non digerita nel colon, stimola i movimenti di peristalsi, ovvero le contrazioni della muscolatura intestinale. Le fibre alimentari hanno anche un effetto prebiotico, perché favoriscono lo sviluppo e la crescita della flora batterica.

Quindi i grani e le farine integrali sono utili in caso di problemi come:

§  sindrome del colon irritabile.

§  Stipsi.

§  Diarrea.

Sempre le fibre del grano rallentano l’assorbimento del glucosio a livello dell’intestino, controllando la glicemia. Inoltre, la crusca è in grado di ridurre il colesterolo “cattivo” e aumentare quello il colesterolo “buono”.

Farina di frumento: differenze tra la farina 0 e la 00

La differenza tra le farine 0 e 00 è data principalmente dalla finezza della macinatura e dal contenuto di glutine. E’ una classificazione adottata in Italia e in altri Paesi europei. Ecco in cosa si distinguono:

§  Farina 0: è più grossolana rispetto alla “00” e contiene più fibre. Ha una maggiore quantità di crusca e germi di grano, quindi più ricca dal punto di vista nutrizionale. È poi adatta per la preparazione di pane rustico e prodotti da forno che richiedono una maggiore consistenza.

§  Farina 00: è quella macinata più finemente e privata della maggior parte della crusca e del germe di grano. È caratterizzata da una consistenza molto fine ed è utilizzata per prodotti da forno come pasta, pizza, focaccia e dolci. La farina 00 fornisce una consistenza più morbida all’impasto rispetto alla 0.

Farina di frumento di tipo 1 e 2

La farina di frumento tipo 1 è una varietà di farina che contiene una maggiore quantità di crusca ma è meno raffinata rispetto alla 0 . E’ nota per conservare una maggiore quantità di nutrienti, fibre e minerali rispetto alle farine più raffinate.

Invece, la farina di frumento di tipo 2, chiamata anche semi-integrale ha una quantità moderata di crusca rispetto alle farine più raffinate e questo conferisce alla farina una leggera colorazione e un sapore più ricco.




Indice glicemico

L’indice glicemico, cioè l’aumento della glicemia in seguito all’assunzione di un alimento, nei prodotti raffinati è tra valori medi e alti (su 50 g, farina 85, pasta 91 e pane bianco 100).

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Altri derivati, soprattutto integrali, invece si attestano su valori inferiori:

§  tagliatelle di grano tenero 70.

§  Farina semi-integrale e pane nero: 65.

§  Farina integrale: 60.

§  Maccheroni di grano duro e biscotti: 50.

§  Pane di kamut: 45.

Purtroppo gran parte dei micronutrienti e della fibra, sono eliminati con la raffinazione. Infatti, l’operazione rimuove gli strati più esterni del chicco. Per ovviare al depauperamento nutrizionale, invece della farina 00 molti nutrizionisti consigliano quella integrale.

Aminoacidi essenziali

Per quanto riguarda l’apporto proteico, nel grano mancano alcuni aminoacidi essenziali, utilizzati per la costruzione e il mantenimento dell’organismo, come la treonina e l’isoleucina.

Ma la saggezza popolare, inconsapevolmente, ha posto riparo a tale carenza creando piatti come pasta e fagioli. Con questo abbinamento, infatti, le proteine di legumi e cereali si integrano a vicenda, diventando simili a quelle della carne, cioè contengono tutti gli aminoacidi essenziali.


Vitamine e sali minerali

VITAMINE

Tiamina – B1 (mg)

0.42

Riboflavina – B2 (mg)

0.14

Vitamina B6

0.38

Niacina (mg)

5.40

Folati (µg)

39

Vitamina E

1

Vitamina K (mg)

1.90


MINERALI

 

Sodio (mg)

2

Fosforo (mg)

304

Ferro (mg)

3.3

Potassio (mg)

435

Calcio (mg)

35

Zinco (mg)

3.10

Magnesio (mg)

90

Selenio (µg)

3.8

Manganese (mg)

3.41

Iodio (µg)

2


Proprietà e benefici per la salute




In tempi recenti, il grano e derivati sono stati considerati, a torto, un cibo povero 

e accusati di essere solo ingrassanti.

Al contrario, al cereale va data un’importanza nutrizionale anche contro le “malattie del benessere”, come sovrappeso, tumori ed infarto. Il mondo scientifico approva infatti la dieta mediterranea, che vede protagonista il frumento insieme a frutta e verdura. 

Importanza del frumento nell’alimentazione 

Il grano è importante perché apporta amido, fibra, proteine 

ma anche vitamine, minerali e sostanze bioattive, salutari. Il CREA riferisce che 1/3 (29%) delle proteine della dieta quotidiana degli italiani deriva dai cereali.  Infatti, frumento e derivati sono la fonte principale di carboidrati nell’alimentazione nazionale. Secondo l’EFSA-Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, il 45-60% delle calorie quotidiane deve provenire dai carboidrati, in prevalenza amido. 

Questi nutrienti vengono digeriti, assorbiti e utilizzati dall’organismo facilmente e assicurano alle cellule il rifornimento di glucosio. Quindi il grano è un’ottima fonte di carboidrati complessi, che forniscono energia a lungo termine. Il consumo di prodotti a base di frumento è raccomandato soprattutto in gravidanza, in chi pratica sport e nei casi di dispendio energetico.

Uno studio italiano ha valutato negli alimenti mediterranei, e quindi anche nel grano, la presenza di molecole antiossidanti.  Questi composti, come le vitamine A, la vitamina E e diversi minerali, sono in grado di neutralizzare i radicali liberi. Le sostanze dannose si formano nei normali processi ossidativi dell’organismo ma se sono in eccesso non vengono smaltite. 

In particolare, i derivati integrali potrebbero stimolare le difese immunitarieDa alcune ricerche sulla dieta mediterranea, emerge che il cereale fornisce l’8% di calcio, indispensabile per le ossa.


Ma il frumento offre anche il 30% del magnesio giornaliero, importante per regolare l’eccitabilità nervosa in rapporto ai muscoli.

Frumento a dieta

Il ridotto assorbimento di grassi nocivi grazie ai prodotti integrali abbassa il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e ipertensione.

Anche in caso di sovrappeso, il consumo di derivati dal frumento non raffinato comporta un’azione dimagrante. Infatti, questi alimenti offrono un aumento del senso di sazietà e una diminuzione dell’assorbimento di sostanze nutritive tra cui i grassi. Le fibre modulano anche gli ormoni che regolano la fame e ostacolano i picchi glicemici dopo il pasto, implicati nella formazione 

di massa grassa.

Nelle nuove Linee-Guida per una sana alimentazione, il CREA consiglia di limitare il consumo di cereali raffinati a favore di quelli integrali, proprio perché più ricchi di nutrienti.

Frumento: controindicazioni e precauzioni



Nell’organismo, gli amidi digeribili del frumento in eccesso vengono utilizzati per la sintesi dei lipidi di deposito. Di conseguenza, i derivati del grano devono essere assunti secondo il fabbisogno, in dosi corrette, altrimenti fanno ingrassare.

Una dieta troppo ricca di alimenti ad alto I.G. (Indice Glicemico) è stata messa in relazione con vari problemi di salute.

Infatti, con i prodotti raffinati la glicemia sale rapidamente, determinando una forte risposta insulinica, e si abbassa dopo poco, incrementando la fame. In questo modo, è possibile incorrere in sovrappeso ed invecchiamento precoce, a causa dello stress ossidativo innescato.

Inoltre, a lungo termine, l’eccesso di cereali ad alto I.G. potrebbe favorire la carie dei denti. Inoltre, alcune persone non sono geneticamente predisposte a tollerare la proteina del glutine contenuta nel grano. Da uno studio del CREA, si stima che circa l’1% della popolazione italiana sia affetto da celiachia.

La patologia può colpire a qualunque età, anche nell’infanzia e in vecchiaia, in prevalenza donne.

Per completezza dei contenuti di questo utile articolo di Sylvie Pariset

riportiamo i titoli degli altri argomenti rimandando al link per la lettura:

Botanica

Storia

Coltivazione 

link: https://www.melarossa.it/nutrizione/alimenti/frumento/















AGRICERBARIN - CHI SIAMO

 AGRICERBARIN - CHI SIAMO

L'azienda si occupa principalmente di essiccazione e stoccaggio di cereali come mais, grano, orzo e soia. Inoltre, produce energia elettrica dal sole e utilizza tecnologie avanzate per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti. Nel post una fantastica immagine nella quale figurano i siti nella rete Internet:
Con l’occasione ricordiamo che dai prodotti lavorati e custoditi da Agricerbarin derivano con successive lavorazioni delle Industrie alimentari altre materie prime che servono per produrre successivi alimenti: la così detta FILIERA ALIMENTARE, della quale Agricer fa parte, subito dopo gli emeriti agricoltori. Dal mais deriva la farina di mais, l’olio di mais e l’amido di mais; dal grano la farina di grano, il pane e la pasta; dalla soia come il latte di soia e la farina di soia.


le copertine dei siti


















REALTA' E FANTASIA NELLA CITTADELLA DEI CEREALI AGRICERBARIN

 

REALTA' E FANTASIA NELLA CITTADELLA DEI CEREALI AGRICERBARIN

link Youtube: 

https://www.youtube.com/watch?v=q8P4hGpVTMs

oppure clicca sull'immagine


La Sede di Agricerbarin, è Cittadella, nel Nord di Padova, la Città Murata. Il sito "Agricer" ha l'aspetto di una Cittadella per la sua estensione e imponenza: per l'appunto una vera e propria "CITTADELLA DEI CEREALI", come abbiamo titolato il breve video, utilizzando fantasia di colori, le nuove immagini della sua facciata stradale, quelle delle colonne recentemente completamente rivestite, all'interno delle quali viaggiano i cereali in essiccazione nei periodi della raccolta dei prodotti della terra. Il territorio circostante è agricolo. Nel video abbiamo inserito anche immagini non recenti riguardante il grande impianto di pannelli fotovoltaici sul tetto dei capannoni che consentono la produzione di energia elettrica  dal sole. Questa realtà è presente da circa 40 anni, essendo nata nel 1985 ed è gestita dai coniugi Maurizio Barin e Paola Schiesari. Pur essendo una attività privata, svolge una importante funzione sociale di raccolta delle granaglie verdi prodotte nelle piccole porzioni di terreno agricolo, provvedendo alla loro essiccazione e conservazione. La musica che accompagna il video: 

"A Little Bit of Rhythm" 

da https://open.spotify.com/intl-it/track/5DDThitAWmX39ZBuiPBxAw?si=378181812e174f08

I CEREALI - ELEMENTI NUTRITIVI ESSENZIALI

 AGRI-CER BARIN - CITTADELLA (PD)

MAIS - GRANO - SOIA

Elementi nutritivi essenziali per la vita

Eccezionale immagine della Sede 

in occasione della visita da parte di un nutrito gregge di pecorelle



Una occasione per segnalare il testo di un articolo che riguarda il consumo dei cereali con riferimento ai principali benefici come elementi nutritivi ed anche ad eventuali problemi in caso di esagerato consumo. 

Da sempre costituiscono la fonte principale della nostra alimentazione.

 https://www.educazionenutrizionale.granapadano.it/it/salute/sani-e-snelli-con-i-cereali

L'alimento base della Dieta Mediterranea sono i cereali che per noi italiani sono rappresentati soprattutto da pasta, pane, riso, mais. Mangiandoli quasi tutti i giorni dovremmo conoscerli bene, ma non è sempre così. Intorno ai cereali ci sono anche delle “leggende” come quella che farebbero ingrassare, quindi vengono esclusi da chi vuole dimagrire, in realtà i cereali dovrebbero far parte anche delle diete dimagranti e non mancare mai ai pasti, vediamo perché iniziando a conoscerli meglio.

Tutte le specie di cereali appartengono alla famiglia delle graminacee; tra loro si distinguono per sapore, utilizzo ma anche per le caratteristiche nutrizionali.
 Frumento

Il frutto (chicco) del frumento o grano, è una cariosside che produce, attraverso il processo di molitura, farine di diverso genere, a seconda del grado di raffinazione:

  • Integrale: quando il frumento è macinato con le membrane di rivestimento esterne;
  • Di tipo 1 e di tipo 2: quando contiene più parti di crusca, amidi e proteine, ma in quantità inferiore rispetto all'integrale;
  • Di tipo 0: quando possiede solo una piccola percentuale di crusca;
  • Di tipo 00: quando è priva di crusca, finissima e molto bianca. Proviene dalla macinazione della sola parte interna del seme e per questo, pur essendo ricca di amido e proteine, è povera di sali minerali, vitamine e fibre.

La composizione media delle varie farine del frumento è rappresentata per la maggior parte da carboidrati (70-80%) proteine (10-12%), lipidi (circa 1-3%) e fibre (3%) e mediamente un grammo di farina apporta 3,5 calorie (Kcal). Le calorie diminuiscono leggermente se la farina è integrale (3%) e aumentano parecchio le fibre 8%.
Riso

Il riso, nelle diverse specie, è il cereale più consumato al mondo e quello bianco brillato (raffinato) come il Carnaroli, è considerato il più pregiato. Le caratteristiche nutritive del riso variano se il cereale è raffinato o integrale, come del resto accade per tutti i cereali. Tutte le qualità di riso hanno in comune la caratteristica di contenere una piccola percentuale di grassi, 0,4% circa, e poche proteine (8%), ma elevate quantità di carboidrati 80%. Dopo la bollitura il riso scolato perde parecchie proprietà nutritive, i carboidrati per esempio si riducono al 24% perché l’amido si disperde nell’acqua. Per non perdere i nutrienti occorre cucinare il riso in modo che assorba tutta l’acqua, come si fa con il risotto, o mangiare il riso con l’acqua di cottura, come una minestra. Un grammo di riso apporta circa 3,58 Kcal, non contiene glutine, caratteristica che lo rende idoneo per l’alimentazione dei celiaci, ed è molto digeribile.

Farro

Il farro apporta 3,35 Kcal per grammo di alimento, contiene ben il 15% di proteine e il 67% di carboidrati, un basso contenuto di grassi 2,5% e un alto contenuto di fibra, 7%. Le sue caratteristiche nutritive hanno sfamato le popolazioni del mediterraneo per millenni e ancora oggi il farro è utilizzato per tante preparazioni. Tra le altre qualità è certamente il cereale più ecosostenibile in quanto non richiede diserbanti o additivi chimici. Leggi le ricette con il farro.

Orzo

L’orzo perlato è quello maggiormente consumato, lo si può preparare come si fa con il riso avendo le stesse attenzioni. È composto per la maggior parte da carboidrati, 71% ed è tra i cereali che contengono maggiore quantitativo di fibra, circa il 10% del peso totale. Possiede inoltre una buona quantità di proteine (10%) e un ridotto contenuto di grassi (meno del 2%). Un grammo di orzo apporta circa 3,2 Kcal.

Avena

L’avena si consuma in varie forme, le più usate sono i fiocchi e la farina con la quale si possono realizzare ottimi prodotti da forno compreso il pane. L'avena in fiocchi presenta ottime caratteristiche nutrizionali, apporta l’8% di proteine di ottima qualità e il 7% di grassi tra i quali alcuni essenziali come l’acido linoleico. I carboidrati costituiscono il 73% dell'alimento, ottimo anche il contenuto di fibre (8%). Un grammo di avena apporta circa 3,8 Kcal.

Mais

Il mais è molto popolare sia proposto in grani bolliti o alla brace, sia come farina per la polenta ed anche per dolci da forno, pane, ecc. La farina di mais è quasi interamente composta da carboidrati (80%), non contiene molte proteine rispetto agli altri cereali (9%) e i lipidi sono il 3% Un grammo di mais apporta circa 3,62 Kcal. Non contiene glutine.

Miglio

Il miglio fa parte dei cereali cosiddetti “minori” in quanto caratterizzato da una bassa produttività nei Paesi Occidentali. Dal punto di vista nutritivo è un ottimo cereale, è privo di glutine, i carboidrati sono il 73%, ha un ottimo apporto proteico (11%) con aminoacidi essenziali ad alto valore biologico tra i quali ben 1,4 g di leucina su 100 g di alimento. Tra le altre proprietà la leucina riduce la sensazione di fame, fattore importante nelle diete ipocaloriche. La componente lipidica rappresenta circa il 4% ed è costituita quasi per intero da grassi salutari come gli omega-3 e -6. Un grammo di miglio apporta circa 3,6 Kcal. Per preservare la maggior parte dei nutrienti del miglio occorre cuocerlo con le stesse precauzioni del riso.

Quinoa

La quinoa è una pianta erbacea che dal punto di vista merceologico viene comunemente considerata un cereale perché ha caratteristiche nutritive simili ai cereali, ma è priva di glutine. Nella quinoa i carboidrati sono presenti per il 64%, i lipidi per il 6,1%, le fibre per il 7% e le proteine per ben il 14%. La caratteristica più interessante dei semi di questa pianta è la qualità delle proteine, in particolare gli aminoacidi detti essenziali perché il nostro corpo non è in grado di sintetizzarli quindi devono essere assunti attraverso gli alimenti. Un grammo di quinoa apporta circa 3,5 Kcal. La quinoa si cucina in genere come il cous cous di semola di grano duro facendo assorbire in padella tutta l’acqua per preservare la maggior parte dei nutrienti. Sulla quinoa si sentono dire molte cose, spesso poco chiare, come fantomatiche proprietà “dimagranti” grazie al supposto alto valore proteico. In realtà i valori proteici della quinoa non si discostano di molto rispetto agli altri cereali come la farina d’avena, sono inferiori al farro, e alcuni aminoacidi essenziali sono presenti in quantità inferiore al miglio.

Grano saraceno

Il grano saraceno è impropriamente chiamato grano, in realtà il saraceno non è una graminacea, ma una pianta erbacea che, come la quinoa, ha caratteristiche nutritive simili ai cereali, ma con quantità e qualità di proteine molto più elevate. La farina di grano saraceno non contiene glutine, per tale motivo è un alimento consumabile dai celiaci. Grazie alla quantità e qualità delle sue proteine è indicato nelle diete vegane. La farina è composta per il 63% da carboidrati, per il 12% da proteine, per il 3% da lipidi e apporta 6 g di fibra per 100 g di alimento. Un grammo di grano saraceno fornisce circa 3 Kcal, grazie alla straordinaria qualità dei suoi aminoacidi essenziali è da ritenersi un alimento ad alto valore biologico, superiore a qualsiasi cereale o legume.

Posso fare a meno dei cereali?

No, per molte ragioni. I cereali costituiscono uno dei pilastri della Dieta Mediterranea riconosciuta in tutto il mondo come la più salutare per gli esseri umani, proprio grazie ai cereali e ai loro carboidrati che forniscono il 55-60% delle calorie giornaliere come riconosciuto dalle linee guida dell’equilibrata alimentazione. I carboidrati rappresentano un'ottima fonte di energia per l'organismo, in particolare quelli complessi contenuti principalmente nei cereali, si trasformano in glucosio, come tutti i carboidrati, ma forniscono un più lento rilascio di energia; questo permette un miglior controllo dell'appetito, un quantitativo di energie stabili e durature, necessarie per affrontare l'intera giornata. Nelle diete dimagranti le linee guida raccomandano di trarre la maggioranza dell’energia necessaria dai carboidrati dei cereali per evitare che una carenza energetica induca il metabolismo ad utilizzare maggiormente le proteine che costituiscono la massa magra (muscoli) così da preservarla, fattore molto importante perché il metabolismo funzioni correttamente. Non dovremmo fare a meno dei cereali nemmeno ad ogni pasto principale, evitando le diete dissociate, il corretto funzionamento dell’organismo richiede che si assumano insieme proteine animali, vegetali e carboidrati. Non possiamo rinunciare ai cereali, ma possiamo rinunciare a porzioni eccessive di pane, pasta, prodotti da forno in genere, ed in particolare condire la pasta con condimenti semplici e poco grassi. Infatti, pochi grammi di certi condimenti a base di grassi e carni grasse apportano molte più Kcal della pasta in sé: 100 g di pasta di semola (un bel piatto) apportano 365 Kcal, 2 cucchiai da cucina d’olio (20 g) ne apportano 180. Meglio quindi moderare olio e burro che rinunciare alla pasta. Per condire i primi senza eccedere in calorie si può usare il Grana Padano DOP grattugiato in quanto 20 g (2 cucchiai) apportano 78 Kcal e ottime quantità di proteine ad alto valore biologico, tanto calcio, vitamine e minerali tra i quali zinco e vitamina A, due potenti antiossidanti.

Leggi anche: “Soffrire la fame non fa dimagrire

Cosa significa cereale integrale?

Ogni chicco di qualsiasi cereale è costituito da tre parti ben distinte tra loro: la crusca esterna, ricca di fibre, il germe interno, ricco di micronutrienti e l'endosperma ricco di amidi. I cereali cosiddetti integrali comprendono tutte e tre le componenti del chicco. È importante durante la fase di acquisto leggere con attenzione i valori nutrizionali sull'etichetta e non basarsi sul colore del cereale. Il colore scuro o l'elevato contenuto di fibra indicato sulla confezione non è sempre una garanzia anche perché la fibra può non essere naturale dell’alimento ma aggiunta durante la lavorazione. Molti prodotti, come i cereali per la colazione, sono realizzati con farine integrali e sono di colore chiaro. Un alimento per essere definito integrale deve contenere almeno il 51% di tutte e tre le componenti viste in precedenza, la confezione deve riportare la dicitura “integrale” (“farina integrale” 100%, “frumento integrale” ecc.). Il contenuto in fibre varia a seconda del tipo di cereale utilizzato, dalla quantità di crusca presente, dalla densità e dall'umidità del prodotto. Gli alimenti arricchiti con crusca di frumento o di avena possono avere un alto contenuto di fibre pur non essendo integrali, ma possono causare problemi in caso di alcune malattie dell’apparato digerente.

Come posso aumentare il consumo di fibra?

La fibra è soprattutto contenuta in frutta, verdura e nei legumi, due porzioni di verdura e 2 o 3 frutti al giorno coprono una buona parte del fabbisogno giornaliero di fibra e dovrebbero rappresentare una regola per tutti, non solo per chi è a dieta. Fagioli, piselli, ceci e legumi in genere sono ricchi di fibra oltre che di buone proteine. Una porzione di legumi andrebbe mangiata abitualmente 2 o 3 volte a settimana come secondo in sostituzione di carne, pesce o formaggio. Il fabbisogno giornaliero di fibra lo si raggiunge se si associa quotidianamente a frutta, verdura e legumi il consumo di pasta, riso o pane integrali, fette biscottate, biscotti o cerali per la prima colazione sempre integrali.

AVVERTENZE

Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante. 


DALL’UVA OTTIMI VINI ED ORA OTTIMO LATTE

 

DALL’UVA OTTIMI VINI E GRAPPE


ED ORA OTTIMO LATTE


Un video prodotto da Agri-Cer Barin di Cittadella (PD)


In questo video alcune sequenze dello scarico di vinacce, presso i magazzini di Agricer, più precisamente si tratta di “bucce d’uva” essiccate, che saranno utilizzate nella produzione di mangimi destinati alle mucche da latte.

Studi e prove effettuate per la prima volta in Australia, hanno dimostrato che le mucche forniranno più latte e di sei volte più ricco di acidi grassi insaturi, cioè di quei componenti che ci preservano contro l’artrite, il diabete e il cancro. Diminuisce il gas metano prodotto dalla digestione delle stesse mucche ed inoltre saranno necessari meno antibiotici per la cura della loro salute, grazie ad alcuni principi attivi contenuti nell’uva, ancora presenti nelle bucce dopo la spremitura degli acini. 

Dal tradizionale utilizzo del passato, consistente prevalentemente nella produzione delle squisite grappe, questi scarti delle aziende vitivinicole possono essere utilizzati anche in svariati altri modi, come si impara dalle ricerche internet.

Dell’uva della vite non si butta via niente, proprio come si dice del maiale. Accostare l’uva al maiale potrebbe essere improprio, ma non è solo una battuta: è ora possibile grazie ai continui studi tesi al riutilizzo degli scarti delle lavorazioni industriali, scienza chiamata “economia circolare”.




AGRI-CER BARIN CITTADELLA (PD) DALL'ALTO

LA CITTADELLA DEI CEREALI VISTA DALL'ALTO 

Le immagini dall'alto con drone dell'Azienda Agri-Cer Barin di Cittadella (PD) che si occupa dell'essiccazione e stoccaggio di cereali. Il sito è ubicato nella zona agricola a poche centinaia di metri dalle antiche mura di Cittadella. In evidenza i magazzini di complessivi 10.000 mq, le colonne di essiccazione, l'impianto fotovoltaico collegato alla rete elettrica nazionale.











AGRI-CER BARIN, LA CITTADELLA DEI CEREALI

Cliccando sulla prima immagine si entra nel sito web dell'azienda.

Abbiamo descritto "chi siamo" e "cosa facciamo". 

Molto sinteticamente: essicchiamo cereali, li conserviamo per consegnarli, quando richiesti, ai clienti/industrie. 
Nella prima pagina abbiamo messo in evidenza i principi guida di
 
"come lo facciamo"

aspetto fondamentale in questo XXI° secolo nel quale l'ambiente in cui viviamo è notevolmente peggiorato, insidiose e pericolose malattie minacciano la nostra esistenza, in presenza di una agricoltura in profonda crisi, che deve essere ripensata, non tornando al passato, 

MA AVENDO DI MIRA L'ECOLOGIA, L'AMBIENTE, LA DIVERSIFICAZIONE, LA CONOSCENZA E LA SCIENZA. 


 






















LA FESTA DELLA DONNA E IL MAIS

 

8 MARZO - FESTA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

Auguri a tutte le donne



Una occasione per ricordare che la donna fin dai tempi antichi si è occupata del mais per preparare il cibo per la famiglia e per gli animali dai quali ottenere uova, grassi e proteine. In rete troviamo immagini, stampe, video che mostrano come le donne dai chicchi di mais ottenevano la farina con primitivi e faticosi attrezzi.

L'alimentazione dei Maya, Incas e Aztechi, civiltà precolombiane, era a base di mais, considerato regalo degli dei. Proprio per i Maya infatti dopo il dio del cielo e il dio della pioggia c'era il dio del mais.  



Il mais è stato importato in Europa nel 1493 da Cristoforo Colombo. In seguito, l’antico ingegno contadino sfruttava tutte le parti di questa preziosa pianta. In particolare grande attenzione veniva data alle foglie che ricoprono la pannocchia. Una volta conclusa la raccolta, esse venivano separate dalla spiga e messe ad essiccare. Le foglie migliori venivano cosi utilizzate dalle sapienti mani delle donne per intrecciare cesti, sedie e borse, mentre le foglie restanti spesso diventavano scope o imbottitura per i materassi.

Oggi lo sviluppo delle scienze dei materiali e la rinnovata attenzione per l’ecologia e il riciclo hanno elaborato soluzioni sorprendenti, in alcuni casi rivisitando fondamentalmente in chiave moderna le prime intuizioni dei contadini. 

Con complessi procedimenti si produce fibra di mais utilizzata per tessuti traspiranti, antimacchia, resistenti agli UV, elastici, isolanti, biodegradabili, riciclabili e addirittura compostabili.









L'IMPIANTO DI CARICO-SCARICO RAPIDO DEL MAIS

Nel primo video alcune immagini del sistema di carico-scarico rapido del mais, costruito in più tempi come mostrato nei video seguenti.

Ora è tutto nascosto dal rivestimento, compreso lo spazio chiuso da serrande.

Questa pagina ha lo scopo di ricordare la storia di questo impianto realizzato dall'Azienda, da sempre impegnata nel preservare l'ambiente.